Spesso si tende a dimenticare che il legno lavorato a mano, anche quando stagionato e lavorato, continua ad essere vivo e interagisce con noi e con l’ambiente. È quello che ci trasmette il suo fascino naturale.
In una falegnameria artigianale c’è un rapporto privilegiato che corre tra l’artigiano e la materia prima, un rapporto che è stato descritto mirabilmente dallo scrittore fiorentino Carlo Collodi nel suo Pinocchio e che rispecchia, dietro la parabola del fanciullo che diviene adulto, il lavoro di un falegname dinanzi al “suo” ceppo prediletto.
Ciascun legno ha il suo carattere
Non è un mistero che ciascun legno ha un proprio odore, un proprio colore e una propria voce. Ce ne accorgiamo quando cambia il tempo e l’aria umida si fa asciutta e le vecchie porte e i vecchi mobili ci parlano con i loro scricchiolii.
È un mondo misterioso e allo stesso tempo magico quello del legno lavorato a mano dove, a colpi di pialla e di lima, in una falegnameria artigianale prende vita un mondo incantato. Il falegname lavora seguendo le nervature e i nodi di ogni singolo ceppo, carpendo quelle che sono le potenzialità di ogni centimetro della sua superficie.
Il segreto del legno lavorato a mano
Il risultato finale è sotto gli occhi di tutti, con un piacere che è della vista quanto del tatto, scoprendo nella porosità del legno e nelle sue trame adeguatamente trattate tutta la bellezza di un materiale naturale, in perfetta sintonia con noi stessi.
Occorre per questo una falegnameria artigianale che sappia prendersi cura del legno con trattamenti e tecniche che provengono da una lunga tradizione, dove i materiali naturali della cara d’api, della gommalacca e delle resine custodiscono e preservano il segreto di un legno lavorato a mano.